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Il nome deriva dal latino malva ed ha il significato di molle, perché dai tempi più antichi se ne riconoscono le proprietà emollienti. Pitagora sosteneva che la malva dovesse essere mangiata ogni giorno per calmare le passioni e purificare la mente. Cicerone ne era ghiottissimo, e Marziale oltre che usarla come antidoto alle sue notti brave, la consigliava a chi aveva problemi di stitichezza. Orazio l’accompagna alla cicoria e Apicio la consacra nella cucina ricca, pur essendo cibo contadino e popolano, dedicandole due ricette Pianta originaria dell’Europa e Asia temperata, è una pianta erbacea a ciclo biennale o perenne. Alta tra i 60 e gli 80 cm, presenta una radice fittonante e dei fiori dai colori che vanno dal rosa violaceo al viola più intenso. La fioritura della malva è scalare e molto prolungata: i fiori di malva iniziano a spuntare con i primi tepori della primavera e la pianta continua a fiorire fino all’estate inoltrata.